Depurazione: accordi rispettati

Depurazione: accordi rispettati
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Ancora una volta, nel commentare le comprensibili azioni di protesta dei lavoratori impegnati presso la piattaforma depurativa dell’area industriale, viene inserita a sproposito la Lamezia Multiservizi.

            Per tale fondata motivazione, senza spirito polemico ma con l’esclusivo intento di fornire ai cittadini, partiti politici e movimenti tutte le corrette informazioni, si ricorda che il 16 marzo scorso su convocazione del Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci si è svolto un incontro tra la società Deca, che gestisce l’impianto di depurazione, il Comune di Lamezia Terme e gli altri comuni del comprensorio interessati all’impianto, l’Asicat, la Lamezia Multiservizi e le rappresentanze sindacali dei lavoratori. La riunione ha consentito di stilare, con l’unanime soddisfazione, un accordo siglato da tutte le parti interessate.

Nella stessa occasione è stato chiarito che da quando l’Asi ha preso in gestione il depuratore, 1 giugno 2009, ha ottenuto, a fronte di fatture emesse per 2 milioni e 500 mila euro, il pagamento da parte della Lamezia Multiservizi di un milione e mezzo di euro al 31 dicembre dello scorso anno. La società, come da impegni presi, ha già versato 300 mila euro subito e altri 200 mila euro nel mese di maggio. Inoltre, il Comune di Lamezia Terme si è impegnato a girare direttamente, a partire dalle prossime bollette, la quota incassata dai cittadini per la depurazione in pagamento per la gestione dell’impianto. Ciò significa che la Multiservizi contribuirà, senza trattenere alcuna somma, alla positiva gestione della piattaforma depurativa. Al tavolo convocato dal Prefetto, infine, si è pure concordato di effettuare una verifica ogni 4 mesi degli impegni assunti relativamente sia agli incassi registrati da parte dei cittadini sia ai pagamenti effettuati dalla società.

La Lamezia Multiservizi ha inteso rispettare l’accordo e continuerà a farlo. Dispiace, però, constatare che a distanza di poco tempo da quella firma si torni ad utilizzare toni ed argomentazioni ormai superate. L’auspicio che ci sentiamo di esprimere è che ogni soggetto istituzionale o privato interessato alla questione faccia in pieno la sua parte, in primo luogo, nel rispetto degli accordi sottoscritti e, conseguentemente, nell’interesse dei lavoratori e della tutela dell’ambiente.