Discarica pubblica: alcune doverose precisazioni

Discarica pubblica: alcune doverose precisazioni
Modello allaccio reti


In relazione all’articolo pubblicato da “Il Quotidiano della Calabria” domenica 2 dicembre, al fine di evitare che i lettori possono formarsi un’opinione non corretta a causa della mancanza di tutte le informazioni del caso, si intende precisare:
– Che la discarica di loc. Stretto è di proprietà dell’Ufficio del Commissario delegato per l’emergenza ambientale, mentre la Lamezia Multiservizi, per gli anni di attività, è stato solo soggetto gestore che ha agito esclusivamente su disposizioni dello stesso Ufficio sia per quanto atteneva le quantità di rifiuti da smaltire che per i Comuni autorizzati a conferire e a servizio, in via esclusiva, dell’impianto tecnologico di trattamento Daneco e del sistema regionale di smaltimento dei rifiuti;
– Che la discarica in questione è inserita nel piano regionale dei rifiuti e per tale ragione suscettibile di ampliamento e di finanziamento, sulla base di un APQ;
– Che lo stesso impianto è costituito da una prima vasca (apertura il 1° luglio 1998) e da un successivo ampliamento avviato sempre con provvedimento dell’Ufficio del Commissario in continuità con la chiusura della prima vasca (16 aprile 2005);
– Che in considerazione della grave emergenza ambientale e a seguito di numerose ordinanze commissariali la seconda vasca ha dovuto smaltire, rispetto alle previsioni progettuali, ben 80 mila tonnellate in più, con forte accorciamento della sua durata;
– Che l’ipotizzato rapido esaurimento dell’impianto ha visto la Multiservizi, sempre su delega dell’Ufficio del Commissario, predisporre con largo anticipo un ulteriore ampliamento per circa 600 mila metri cubi con esproprio di una parte di terreno circostante trasformato da seminativo a vigneto negli anni 2002, 2007 e poi nel 2008, quindi, quando già la discarica era in attività;
– Che l’ampliamento ha ricevuto le autorizzazioni da parte della Regione, dell’Ufficio del Commissario, della Provincia e del Comune di Lamezia Terme e sulla base di queste è stato redatto uno studio di impatto ambientale;
– Che, come prevedono le normative, sia il progetto che tale studio sono stati trasmessi alla Regione Calabria, alla Provincia, ai Comuni interessati, all’Arpacal e all’Asp con relativo annuncio sui quotidiani in data 10 ottobre 2008;
– Che la fase istruttoria è durata oltre 5 mesi e l’approvazione definitiva, senza rilievi di sorta da parte di tutti i soggetti interessati, è avvenuta con decreto regionale n.2649 del 10 marzo 2009;
– Che tale ipotesi progettuale nel 2010 è stata duramente avversata da alcuni imprenditori, associazioni di categoria, partiti politici e comitati diventando anche oggetto di interrogazioni parlamentari mentre contestualmente a tali polemiche e atti pubblici – che hanno ostacolato l’ampliamento della discarica pubblica di loc. Stretto – nessuna voce di dissenso o di preoccupazione si è levata riguardo alla realizzazione, a poco più di un chilometro in linea d’aria, di una discarica di proprietà privata a Pianopoli;
– Che per tale ragione il progetto iniziale è stato, in un primo tempo, rivisto con considerevole riduzione del terreno da espropriare e, poi, rimodulato completamente fino a concretizzare un impianto di smaltimento di circa 160 mila metri cubi a servizio del Comune di Lamezia Terme e dei Comuni del comprensorio e per gli scarti derivanti esclusivamente dalla lavorazione della raccolta differenziata, così come deliberato anche dal Consiglio comunale cittadino;
– Che tale progetto, non essendo inserito nel vigente piano regionale dei rifiuti, non può essere ammesso a finanziamento per cui i costi sia della costruzione della discarica controllata che di tutti gli impianti tecnologici di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata nonché della stessa attività sul territorio, valutabili in alcuni milioni di euro, ricadono interamente solo sul Comune di Lamezia Terme;
– Che allo stato restano validi sia il progetto che lo studio di impatto ambientale e che, in ogni caso, la Regione deve autorizzare l’avvio dei lavori.
Questo l’esatto verificarsi cronologico dei fatti dal quale, a nostro avviso, si appalesa la correttezza della Lamezia Multiservizi nel rispetto di tutte le normative previste e nella consapevolezza che al momento le discariche controllate pubbliche, pur lavorando per un loro graduale superamento, sono allo stato uno degli elementi più efficaci nella difesa dell’ambiente.
E’ bene, infatti, tenere in considerazione il fatto che l’attuale piano regionale è stato stilato sulla base di questa impostazione generale non privilegiando, come noi invece auspichiamo, una visione più moderna del ciclo integrato dei rifiuti in direzione della raccolta differenziata spinta e del riutilizzo delle singole frazioni di rifiuto.